Stai zitto… diritto!

Spettacolo di Teatro Forum sui diritti dei bambini

“Il teatro possa aiutarci a costruire il nostro futuro invece di aspettarlo” Augusto Boal

Attori/attrici: Piera Gianotti, Antonello Cecchinato, Claudio Riva
Joker: Prisca Mornaghini
Regia collettiva
Testo: Sissy Lou Mordasini

Una produzione della Compagnia UHT.

Con lo spettacolo “Stai zitto… diritto!” la Compagnia UHT propone un momento di riflessione condivisa con bambini di scuola elementare, genitori, insegnanti ed educatori, attraverso lo strumento del Teatro Forum, dove il pubblico diventa protagonista partecipando attivamente allo svolgersi delle vicende messe in scena.

Durata complessiva del teatro forum: 90 min (30’ osservazione, 60’ interazione).

Lo spettacolo si focalizza sui diritti dei bambini, sui loro doveri e sulle implicazioni di questi con le relazioni con l’altro (sia esso genitore, amico o estraneo).
Nella pièce non è considerato direttamente il rapporto insegnante-allievo. Le scene sono ambientate al di fuori della scuola, sebbene a momenti i personaggi non ne siano distanti.

Articolo del 18.11.2019 su Azione:

La giornata di Giulio può cambiare

Infanzia – Per festeggiare il trentesimo anniversario della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo sono previsti molti eventi in tutto il cantone, tra questi lo spettacolo della Compagnia UHT

/ 18/11/2019
Valentina Grignoli

«Che il teatro possa aiutarci a costruire il nostro futuro invece di aspettarlo» diceva Augusto Boal, regista brasiliano. Da qui prende spunto l’idea di questo articolo, che vede uniti il teatro e i diritti dell’infanzia. Il prossimo 20 novembre si festeggia infatti il trentesimo dalla nascita della Convenzione ONU dei diritti del fanciullo, ratificata in Svizzera solo nel 1997. Si parla di diritto alla vita, all’identità, alla cittadinanza, alla famiglia, a un ambiente sano, alla salute, all’uguaglianza, all’educazione, al gioco, per citare alcuni tra i 54 articoli. L’Ufficio del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani del DSS ha organizzato per l’occasione, insieme a diversi partner del territorio, una serie di eventi che ha preso il via il primo settembre scorso e che costellerà tutto l’anno scolastico e oltre. Si tratta della campagna «30 e + eventi per il trentesimo della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo» e lo scopo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica poiché seppure oggi numerosi diritti vengano garantiti, c’è ancora margine di miglioramento (informazioni sul sito www.gruppo20novembre.ch).

Raccontiamo questo compleanno attraverso uno spettacolo di teatro particolare Stai zitto… diritto!, in scena al Teatro Foce questo mercoledì, 20 novembre, alle ore 16.00. Un Teatro Forum sui diritti dei bambini, uno spettacolo interattivo a cura della Compagnia UHT, che propone un momento di riflessione condivisa dove gli spettatori (bambini, genitori e insegnanti) possono diventare protagonisti partecipando attivamente allo svolgersi delle vicende messe in scena. Il Teatro Forum è uno dei metodi del Teatro dell’oppresso (TDO), ideato da Augusto Boal. Si basa sulla relazione tra oppresso e oppressore, e racconta le dinamiche che intercorrono tra i due.

Un metodo che nasce in America latina negli anni ’70 per dare voce a gruppi minoritari e marginalizzati attraverso il dibattito:Ma di cosa si tratta esattamente? Cosa si intende con Teatro Forum? E cosa ha a che fare con la Convenzione? Lo abbiamo chiesto direttamente a Prisca Mornaghini e Antonello Cecchinato dell’Associazione Giullari di Gulliver, che dal 2009 si occupano di Teatro Forum nella Svizzera italiana con la compagnia UHT.

Come vi siete avvicinati, Prisca e Antonello, a questo tipo di teatro?
10 anni fa, Les Caméléons, un gruppo romando che da tempo si dedica al TDO ci ha chiesto di collaborare, in quanto ticinesi, a uno spettacolo su commissione di Pro Senectute. Di questo gruppo faceva parte anche Sissy Lou Mordasini (autrice tra le altre cose di Stai zitto…diritto!, si è formata a Parigi al metodo del Teatro Forum con Augusto Boal, ndr.). È arrivata a noi, e così abbiamo creato il primo spettacolo sul maltrattamento nelle case per anziani.

Gli attori della compagnia sono tutti professionisti (Giullari di Gulliver e Progetto Brockenhaus) attivi anche in ambito socio-educativo e sanitario, e quasi sempre gli spettacoli sono commissionati da enti regionali come, appunto, Pro Senectute, Pro Infirmis, il DECS. Si tratta di spettacoli sempre inseriti in una formazione. Servono come spunti su temi specifici, aprono discussioni importanti. E Stai zitto… diritto!?
Questo è l’unico che non è stato commissionato, che abbiamo deciso di creare noi. Ne abbiamo parlato con Sissy Lou, che si è sempre occupata della regia e della formazione per i nostri Teatri Forum, ed è nata l’idea di uno spettacolo sui diritti per l’infanzia. Sissy Lou Mordasini, ha messo a disposizione un testo al quale la compagnia ha aderito con interesse. È dai diritti umani che nasce tutto. Se cominci a mettere queste basi si può fare molto. Vorresti sempre fare qualcosa che sia utile, sensato, ma non sai mai da che parte cominciare. Partire dalla base è la cosa migliore!

Cosa significa avere un testo dello spettacolo quando è poi il pubblico a intervenire?
Si parte sempre da un copione. Si rappresenta una storia, suddivisa. Nel caso di Stai zitto si assiste alla giornata di Giulio, 9 anni, attraverso quattro scene che rappresentano diversi momenti. Gli attori le preparano, con il pensiero già proiettato verso quello che potrà avvenire con le interazioni del pubblico.

Come si svolge?
Per la prima mezz’ora tutti assistono quello che noi chiamiamo Il modello della storia. Ci sono tre attori e il Joker (solitamente Prisca Mornaghini) che fa da tramite con il pubblico: introduce, spiega cosa succederà e cosa si deve fare. Dopo aver mostrato il Modello gli attori faranno la stessa cosa ma il pubblico sa che potrà interrompere la scena appena vedrà qualcosa che gli dà fastidio, che trova sbagliato o ingiusto alzando la mano. Quando succede il Joker interrompe la scena e chiede cosa farebbe per cambiare la situazione, cosa non va bene e perché. La persona viene quindi invitata a prendere il posto di uno dei personaggi. Attenzione però, una regola importante del Teatro Forum è che non si può andare a sostituire l’oppressore. Nella prima scena per esempio c’è un bambino con sua madre. Lui non riesce a farsi ascoltare dalla mamma, troppo occupata. Ha bisogno di una firma. Noi non facciamo sostituire lei: sarebbe troppo facile, magico, ovvio che lo ascolterebbe. Ma se tu bambino ti trovi di fronte a ciò, cosa puoi fare per farti ascoltare? Questo è l’interessante. E poi la mamma non è cattiva, è semplicemente presa dalle mille cose che ha da fare. È oppressa a sua volta.

Avete identificato alcuni diritti dell’infanzia particolari in questo spettacolo?
Ne tocchiamo diversi. Si tratta però di diritti che è importante ribadire da noi, dove per fortuna possiamo darne per scontati parecchi.

Gli spettacoli durano un’ora e mezza, e si concludono con le interviste ai personaggi, chiamati dal Joker per raccontare che cosa hanno imparato, che cosa ricorderanno di quello che hanno vissuto in quella specifica rappresentazione. Gli attori fanno riferimento a come il personaggio si è sentito, cosa lo ha colpito…
È bello perché può essere molto divertente, anche se le riflessioni sono piuttosto toste. I bambini si trovano nel momento, nell’azione. Viene fuori in modo più spontaneo quello che pensano si potrebbe fare, senza ragionarci troppo sopra.
La nostra storia modello va sempre a finire male, se non si cambia niente. Gli interventi modificano solo le singole scene, ma poi si torna sempre al modello. Una domanda che ci si pone, interessante, è anche: fino a quando posso cambiare? Anche solo alla fine?

Voi siete attori, ma questo funziona anche nella vostra vita pratica, in situazioni di conflitto magari coi vostri figli?
Nella vita è un po’ più difficile! Gli interventi che si fanno all’attore in scena hanno lo scopo di cercare di mandare la questione il più lontano possibile. Il Teatro Forum serve per aprire domande, non per dare soluzioni o risposte. A portare la riflessione più in là. Ci abbiamo provato, nella vita reale, ma non c’è abbastanza distacco!

Per informazioni: teatroforum@giullari.ch – 079 653 94 77